La prima verticale digitale globale
“Voglio congratularmi per la grande qualità complessiva dei vini degustati.
Dei vini fantastici in cui è ben ravvisabile il carattere delle diverse annate, così come quello dei vigneti. Grazie per aver organizzato questa bella degustazione.”
Bruce Sanderson
“Considero I Sodi di San Niccolò un vino serio.
Ci sono tanti vini in commercio rilevanti ma divertenti. Per me, un vino serio è un vino da aprire nei momenti importanti della vita.”
Paolo Basso
“Ho già partecipato a una degustazione altrettanto ambiziosa, ma la qualità audio e video non erano affatto paragonabili a quelle a cui ho assistito oggi.
L’esperienza non è stata tanto ricca e interattiva quanto questa. Si tratta di qualcosa di completamente nuovo, per me, che apre nuove possibilità nel mio campo.”
Joe Fattorini
“Il vino, nella nostra cultura, ha il grande potere di unire le persone e creare connessioni e legami. Oggi abbiamo saputo farlo ai massimi livelli. È stato come sedersi insieme a tante persone intorno ad un unico tavolo, che andava da Shanghai a New York, per condividere ciò che i nostri vini, pur così caratteristici e legati alla terra dove nascono, la Toscana, hanno da raccontare al mondo intero”. Con queste parole Paolo Panerai, a capo della cantine Castellare di Castellina e Rocca di Frassinello, ha commentato quello che è stato il primo wine tasting globale mai realizzato, e che lui stesso ha immaginato e fortemente voluto.
Ottobre 2015. Quattro continenti. Nove sedi tutte collegate fra loro in dialogo diretto: Milano, Madrid, Monaco, Londra, New York, Shanghai, Hong Kong, Johannesburg e Nuova Delhi. In ciascuna di esse un parterre di giornalisti, esperti e professionisti di primissimo piano del mondo del vino. Uno sforzo organizzativo enorme e reso possibile grazie alla tecnologia messa a disposizione da British Telecom, partner di questo eccezionale evento. Una tecnologia per super videoconferenze che il settore della moda già usa e che per la prima volta in assoluto viene sperimentata nel mondo del vino. Con un successo indiscutibile per la nitidezza delle immagini, la qualità dell’audio e la possibilità di dialogare in simultanea tra Asia e America, passando per Africa ed Europa.
Tutti i partecipanti hanno degustato due batterie di vini di eccellenza assoluta, presentati da Alessandro Cellai, capo enologo di tutte le aziende del gruppo Domini Castellare di Castellina. Ad aprire il tasting è stata una verticale delle ultime sei annate di Sodi di San Niccolò, il vino di punta di Castellare di Castellina. 85% Sangioveto e 15% Malvasia Nera, I Sodi sono stati il primo vino italiano inserito nella Top 10 di Wine Spectator, la più autorevole rivista al mondo dedicata al vino, e che ha continuato nel corso della sua storia ed essere pluripremiato, ma senza mai cambiare il proprio uvaggio a base di soli vitigni autoctoni. A chiudere la verticale è stato presentato quello che Cellai ha definito uno “special guest”, ovvero l’annata 1986 de I Sodi, pressochè introvabile oggi sul mercato, tanto che proprio Panerai, in vista di questa degustazione, ha dovuto acquistarne due bottiglie ad un’asta in Germania per una cifra superiore ai duemila euro. Unanime il giudizio degli assaggiatori, per primo Bruce Sanderson, firma di punta proprio di Wine Spectator, che hanno riservato ai Sodi di San Niccolò 1986 il posto d’onore nei loro giudizi.
A seguire sono state degustate tutte le sei annate finora prodotte di Baffonero, 100% Merlot, prodotto nella cantina maremmana di Rocca di Frassinello. Un gioiello dell’architettura disegnato da Renzo Piano, dove il riempimento dei tini di fermentazione con le uve appena vendemmiate avviene senza impiego di pompe, ma solo sfruttando la forza di gravità. Baffonero è il frutto di una selezione accuratissima delle uve prodotte nei vigneti più vecchi piantati nella proprietà. Al termine della degustazione il giudizio degli esperti, da Londra a Monaco, da Johannesburg a Milano è stato ancora una volta concorde nel valutare Baffonero come un vino che non ha bisogno di sfidare altri vini, perchè ha ormai un suo stile riconoscibile per intensità ed eleganza. Il brindisi conclusivo ha attraversato tutti e dodici i fusi orari di distanza tra le due sedi più lontane, tanto che mentre a New York erano le 8 di mattina e uno degli ospiti ha commentato “la miglior colazione che abbia mai fatto”, a Shanghai erano le otto di sera.
Gianluca Cimini, Amministratore Delegato di BT Italia ha così commentato: “Fin dall’inizio ho fortemente voluto questa iniziativa, che sfrutta le nostre migliori soluzioni di collaboration e che testimonia il nostro impegno a supportare le tante eccellenze del Made in Italy nella realizzazione di soluzioni innovative con cui migliorare, attraverso una trasformazione continua, il loro modo di fare business. Questo utilizzo creativo della tecnologia permette di valorizzare la qualità, le capacità innovative, la tradizione locale, la sapienza artigianale, la professionalità e la cura per i dettagli per i quali le eccellenze italiane meritano di essere conosciute in tutto il mondo. Questo è quello che noi chiamiamo The Art of Connecting.”