I SODI DI S. NICCOLÒ 2018 DI CASTELLARE DI CASTELLINA DEBUTTA SULLA PLACE DE BORDEAUX
Castellare di Castellina è lieta di annunciare che I Sodi di S. Niccolò 2018, Supertuscan storico da Sangioveto e Malvasia Nera, debutta oggi, 29 marzo 2022, sulla Place de Bordeaux, il sistema di vendita più prestigioso per il mercato dei Fine Wines che distribuisce i vini più rinomati al mondo.Con il supporto di Timothée Moreau del Bureau des Grands Vins è stata selezionata una rete di negociants di Bordeaux che si occuperà di distribuire il Grande Cru di Castellare di Castellina attraverso i propri canali nei mercati del Sud America, Asia (eccetto Corea del Sud), Africa, Medio Oriente, Oceania e Francia, quindi in tutti continenti con esclusione del resto d’Europa, del Nord e Centro America e delle Isole caraibiche.
“Siamo felici di entrare a far parte di questo network così prestigioso”, dichiara Paolo Panerai, fondatore di Castellare di Castellina, storica azienda del Chianti Classico. “La Place de Bordeaux è il punto di riferimento più importante in assoluto per il mercato dei top wines perché distribuisce autentiche icone dell’enologia mondiale. I Sodi di S. Niccolò 2018 è uno dei primi Supertuscan italiani (prima vendemmia 1977) realizzato esclusivamente con vitigni autoctoni del Chianti Classico provenienti dai due migliori Cru di Castellare. Un vino che nelle 40 vendemmie finora commercializzate ha collezionato numerosi riconoscimenti, a partire dal lontano 1988 quando si piazzò al sesto posto della prima Top 100 di Wine Spectator con l’annata 1985, con replica nell’anno dopo. L’annata 2017 ha celebrato le 40 Vendemmie con un’etichetta speciale e un’edizione limitata da collezione battuta all’asta da Christie’s il 2 dicembre scorso al prezzo record di 4.655 sterline (pari a 5.476 euro) per il formato da 15 litri accompagnato da un libro d’arte stampato al torchio che raccoglie i 40 uccelli disegnati dall’ornitologo/artista John Gould (1804-1881) comparsi negli anni sulle etichette de I Sodi di S. Niccolò”.
Questa nuova collaborazione accresce il prestigio di un vino già molto amato dalla critica nazionale ed internazionale ma soprattutto dai wine lovers. L’annata 2018, in particolare si distingue per una grande intensità olfattiva e una trama fitta ed elegante di tannini dolci, sostenuta dall’acidità del Sangioveto. “Il sorso è particolarmente piacevole e croccante – sottolinea l’enologo, Alessandro Cellai – e il finale è lungo e di grande persistenza. Un vino che si può bere subito o lasciare in cantina per un lunghissimo invecchiamento”.
Mattia Tabacco, Head Buyer di Oeno Group, e Gabriele Gorelli, Master of Wine, durante un evento che si è tenuto l’8 aprile 2022 a Milano hanno parlato de I Sodi di S. Niccolò di Castellare e dell’incremento di valore del 118% registrato in un anno.
I Sodi di S. Niccolò 2018 – Toscana IGT
L’origine del nome deriva dalla parola usata dai contadini toscani per descrivere quei terreni che dovevano essere lavorati a mano, essendo troppo duri (appunto sodi) o troppo ripidi per permettere l’impiego dei buoi. San Niccolò, invece, è il nome della Chiesa del 1300 che sorge nella proprietà di Castellare intorno a cui si trovano alcuni dei vigneti più vocati. In etichetta, gli iconici uccellini (disegnati dall’ornitologo John Gould) presenti da sempre sui vini rossi di Castellare, simbolo dell’impegno quotidiano per una viticoltura sostenibile che l’azienda porta avanti da oltre 43 anni.
La vendemmia 2018
La stagione 2018 è iniziata con un germogliamento precoce dovuto a temperature più alte della media nei mesi di marzo e aprile, seguite da un maggio abbastanza piovoso. In generale, tutta la primavera nel Chianti Classico si è caratterizzata per temperature più basse di 3-4° rispetto alla media di periodo, mentre l’estate è stata abbastanza nella norma. Un settembre meraviglioso, con un susseguirsi di giornate soleggiate ed una sensibile escursione termica fra giorno e notte, ha poi permesso di giungere ad una perfetta maturazione fenolica e aromatica delle uve.
Il processo di vinificazione
La raccolta manuale delle uve ha avuto luogo nella prima settimana di ottobre ed i grappoli, posizionati in piccole cassette per evitarne lo schiacciamento, sono stati immediatamente trasferiti al tavolo di selezione per la cernita e la diraspatura degli acini. La fermentazione alcolica è avvenuta in vasche d’acciaio, separatamente per le due varietà, a circa 25°C per 7 giorni. A seguire, circa 20 giorni di macerazione sulle bucce e poi svinatura e fermentazione malolattica. Ad inizio 2019 il vino è stato trasferito in barriques, per 2/3 nuove ed 1/3 usate, per circa 30 mesi. Concluso il periodo in legno è stato effettuato l’assemblaggio e, dopo un breve periodo in vasca, I Sodi di S. Niccolò 2018 è stato imbottigliato ove ha affinato per altri 10 mesi prima dell’immissione sul mercato.
L’origine del nome deriva dalla parola usata dai contadini toscani per descrivere quei terreni che dovevano essere lavorati a mano, essendo troppo duri (appunto sodi) o troppo ripidi per permettere l’impiego dei buoi. San Niccolò, invece, è il nome della Chiesa del 1300 che sorge nella proprietà di Castellare intorno a cui si trovano alcuni dei vigneti più vocati. In etichetta, gli iconici uccellini (disegnati dall’ornitologo John Gould) presenti da sempre sui vini rossi di Castellare, simbolo dell’impegno quotidiano per una viticoltura sostenibile che l’azienda porta avanti da oltre 43 anni.
La vendemmia 2018
La stagione 2018 è iniziata con un germogliamento precoce dovuto a temperature più alte della media nei mesi di marzo e aprile, seguite da un maggio abbastanza piovoso. In generale, tutta la primavera nel Chianti Classico si è caratterizzata per temperature più basse di 3-4° rispetto alla media di periodo, mentre l’estate è stata abbastanza nella norma. Un settembre meraviglioso, con un susseguirsi di giornate soleggiate ed una sensibile escursione termica fra giorno e notte, ha poi permesso di giungere ad una perfetta maturazione fenolica e aromatica delle uve.
Il processo di vinificazione
La raccolta manuale delle uve ha avuto luogo nella prima settimana di ottobre ed i grappoli, posizionati in piccole cassette per evitarne lo schiacciamento, sono stati immediatamente trasferiti al tavolo di selezione per la cernita e la diraspatura degli acini. La fermentazione alcolica è avvenuta in vasche d’acciaio, separatamente per le due varietà, a circa 25°C per 7 giorni. A seguire, circa 20 giorni di macerazione sulle bucce e poi svinatura e fermentazione malolattica. Ad inizio 2019 il vino è stato trasferito in barriques, per 2/3 nuove ed 1/3 usate, per circa 30 mesi. Concluso il periodo in legno è stato effettuato l’assemblaggio e, dopo un breve periodo in vasca, I Sodi di S. Niccolò 2018 è stato imbottigliato ove ha affinato per altri 10 mesi prima dell’immissione sul mercato.
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