98/100 PER I SODI DI S. NICCOLO’ 2015, DEFINITO “STRATOSFERICO” DA VINOUS
E’ proprio questo il punteggio e l’aggettivo con il quale Antonio Galloni premia e definisce I Sodi di S. Niccolò 2015: “stratosferico”!Ecco come il noto critico enologico descrive l’annata 2015 del nostro Supertuscan:“The 2015 I Sodi di San Niccolò is just stratospheric. That’s pretty much all there is to it. Plush, deep and explosive, the 2015 possesses magnificent depth. The 15% Malvasia Nera gives tannic backbone and energy to balance the wine’s natural richness. Sweet red cherry, cedar, smoke, tobacco and licorice build in a racy, flamboyant Sodi that hits all the right notes. In a word: stunning!”.
Questo ulteriore riconoscimento, dopo il 96/100 già ricevuto da James Suckling e il 93/100 da Wine Spectator, premia la qualità di un vino che esprime appieno l’autenticità del terroir chiantigiano e le capacità dell’agronomo ed enologo Alessandro Cellai e del suo team.
I Sodi di S. Niccolò, portabandiera di Castellare di Castellina azienda creata negli ani ’70 da Paolo Panerai nel Chianti Classico, è stato il primo vino italiano inserito nella Top 100 del 1988 di Wine Spectator, la prima classifica pubblicata dalla bibbia del vino, con l’annata 1985; risultato raggiunto anche nel 1989 con l’annata 1986.
Ripetutamente Tre bicchieri e Cinque Grappoli di Gambero Rosso, è uno dei pochissimi Supertuscan ottenuto esclusivamente da vitigni autoctoni a dimostrare la grandezza del Sangioveto (85%) accompagnato da Malvasia nera (15%). Un vino che nasce dalla ricerca del primo vigneto sperimentale nel territorio del Chianti Classico, frutto della collaborazione con l’Università di Milano e Firenze e l’Istituto di San Michele all’Adige per individuare i cloni migliori. Dopo una selezione rigorosa in vigna e sul banco apposito, le uve fermentano nelle vasche d’acciaio a temperatura controllata. Completata anche la fermentazione malolattica, il vino viene travasato in barrique di legno di quercia Allier, Troncais, Nevers, Limousin e Vosges, realizzate da bottai diversi, per un affinamento di 12-18 mesi, secondo l’annata.
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